guida alle tariffe
Le consuetudini tariffarie in fotografia professionale sono
molto complesse. Le variabili in gioco sono numerosissime, ed i campi di
applicazione eccezionalmente diversificati fra loro.
In estrema (ed eccessiva) sintesi, si puo' sostenere che esistono tre gradi
"filoni".
a) Le tariffe per l'esecuzione materiale del lavoro (shooting) con le quali si
compensa l'esecuzione del lavoro.
b) I diritti di utilizzo delle fotografie realizzate su commissione, che vengono
applicati in aggiunta o inglobate a forfait con le tariffe di shooting, e
variabili a seconda dell'importanza dell'uso che ne viene fatto (esattamente
come avviene per i brani musicali).
c) I diritti di utilizzo per immagini che esistono gia' (d'archivio),
proporzionati all'uso che viene fatto delle immagini.
Se queste dinamiche ti sono gia' perfettamente chiare, puoi
passare direttamente ad utilizzare le sezioni di calcolo (accedendo come
fotografo o come utilizzatore di immagini).
Se invece - fotografo o cliente - non ti e' perfettamente
tutto chiaro, la soluzione migliore e' quella di dedicare un poco di tempo nel
chiarirti - una volta per tutte - quali siano le dinamiche.
Puoi scaricare gratuitamente la guida completa alle
consuetudini ed usi tariffari che trovi a questa
pagina (clicca
qui).
Esiste anche la versione cartacea della
guida, che puoi chiedere con un parziale rimborso di pochi spiccioli.
.:.:::. determinazione tariffe professionali
Il servizio fotografico non ha un suo valore
commerciale assoluto. Sono molte le variabili che determinano il prezzo finale.
Sul costo di ciascun lavoro influiscono, fra l'altro:
1) Il livello professionale del fotografo
contattato.
2) La complessità di realizzazione dell'immagine, sul piano tecnico od
organizzativo.
3) L'apporto creativo richiesto al fotografo.
4) La destinazione d'uso della fotografia.
5) L'entità della commessa di lavoro.
6) La predisposizione all'elasticità tariffaria del professionista.
7) L'entità degli investimenti e della strutturazione dello studio.
8) Gli anni di esperienza del professionista.
9) Le spese legate alla dislocazione geografica dell'attività.
Se il problema delle tariffe fosse
riconducibile alla sola difficoltà tecnica di realizzazione delle immagini, la
valutazione del "valore" dell'immagine sarebbe semplice. Dato che,
invece, occorre dare un preciso valore commerciale a molti elementi di difficile
quantificazione, ecco comparire diversi parametri e diversi sistemi di calcolo.
Puoi scaricare gratuitamente la guida
completa alle consuetudini ed usi tariffari che trovi a questa
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Vediamo prima nel dettaglio quali siano le
diverse variabili, e poi come queste si applichino ai diversi settori di
impiego.
Nel dettaglio:
1) Il livello professionale del fotografo
contattato.
L'argomento viene affrontato nel dettaglio all'apposito capitolo (vedi).
Così come avviene in qualsiasi professione intellettuale, è possibile
rivolgersi all'uno od all'altro professionista, (medico, avvocato,
commercialista, eccetera) sapendo che l'effettiva capacità professionale e la
"visibilità" sul mercato di ciascun professionista genera tariffe ben
diverse fra loro.
2) La complessità di realizzazione
dell'immagine sul piano tecnico od organizzativo.
L'affermazione che una fotografia complessa sul piano tecnico (o quello
organizzativo) richiede più tempo per la sua realizzazione e quindi costa di
più è banale perché ovvia.
Ciò che, invece, spesso non si considera con altrettanta naturalezza è il
fatto che l'incremento di qualità al di sopra dello standard base comporta
aumenti dei costi di produzione non solo "proporzionali", ma
"più che proporzionali".
Facciamo un esempio banale, ma molto vicino al concetto valido anche in
fotografia.
Comprare un paio di etti di riso e farli bollire costa pochissimo. Farsi
preparare in trattoria od in mensa un piatto di riso in bianco costa ancora
abbastanza poco, anche se - rispetto al costo delle materie prime - il lavoro e
la "struttura" della trattoria fanno già lievitare il prezzo di una
decina di volte. Se quel riso deve diventare un risotto con la possibilità di
scelta "alla carta", il servizio sarà molto migliore, ma il fatto di
dovere garantire la disponibilità di diversi condimenti rappresenterà un
incremento notevole dei costi generali, e il riso costerà due o tre volte
tanto, o anche più se ci si rivolgerà ad un buon ristorantino. Se al risotto,
già curato, si aggiungeranno condimenti di pregio (come i tartufi) il costo
sarà di parecchio superiore, e cioè si eleverà in maniera più che
proporzionale. Se, poi, si desidera mangiare un risotto prelibato preparato da
un maestro nel suo campo, i costi di promozione, di rappresentanza e il surplus
legato alla fama dello chef porteranno il costo finale ad essere anche di cento
volte superiore a quello di un piatto base di riso. Siamo sempre dinanzi ad un
risotto, ma ad ogni miglioramento, il perfezionare il risultato richiede sforzi
e costi sempre più consistenti.
Allo stesso modo, raggiungere livelli di perfezionamento elevati su immagini
fotografiche abbastanza complesse richiede un dispendio di tempo molto, molto
maggiore rispetto a quanto non occorra per migliorare in modo avvertibile
un'immagine semplice. Così, tanto maggiore è il livello di qualità raggiunta,
tanto più costoso - per tutti, cliente e fotografo stesso - è il passaggio ad
un grado superiore di perfezionamento tecnico.
3) L'apporto creativo richiesto al
fotografo.
Come già descritto in precedenza, la crescita della capacità creativa ed
interpretativa di un fotografo richiede molta esperienza, oggettive capacità
(rare) e applicazione.
Sapere parlare è alla portata di tutti.
Saper parlare bene è cosa che solo una parte delle persone sa fare. Saper
parlare bene ed essere capaci di convincere e coinvolgere gli uditori, è un
dono che hanno solo in pochi.
Tanto più elevato è il grado di coinvolgimento creativo richiesto al
fotografo, tanto più tempo occorrerà (e sarà occorso negli anni precedenti)
al fotografo stesso per offrire i suoi servizi a quel livello.
4) La destinazione d'uso della fotografia.
A parità di tutti gli altri fattori considerati agli altri punti, quanto
più elevato è il numero di persone che potranno vedere l'immagine fotografica,
tanto più elevato sarà il suo costo.
Per capirci: quanto costa una canzone?
Ovviamente, non esiste una risposta univoca: dipende.
La registrazione di uno stesso brano musicale può costare: a) molto poco per un
uso solo personale; b) qualcosa di più per essere usata come sottofondo di un
filmato privato; c) una cifra ancora diversa se utilizzata come sottofondo in un
documentario; d) cifre molto significative se impiegata come colonna sonora di
uno spot pubblicitario... e così via.
Perché? Perché la musica, come anche la fotografia, non è un prodotto
materiale che si venda a metro o a chilo, ma un bene immateriale, un'opera
dell'ingegno che ha - di mercato - prezzi differenti, che mutano in base al
differente uso.
Anche in fotografia (che è descritta e protetta esattamente dalla stessa legge
che descrive e protegge la musica) il prezzo di un'opera da utilizzarsi
pubblicamente varia col variare non solo dell'autore, ma anche e soprattutto
dell'uso che ne viene fatto.
Continuiamo a percorrere il parallelo con i brani musicali, che sono diffusi
nella vita quotidiana di tutti noi, e ben si prestano a spiegare il concetto di
fondo.
Come ci siamo detti, non ha senso parlare del "costo" di un brano
musicale. Potremmo infatti pagare il cantante o musicista per eseguire dal vivo
la sua musica; in questo caso ci aspetteremo ovviamente richieste di compensi
differenti a seconda dell'importanza dell'autore, e della durata della sua
prestazione.
Oppure, potremmo chiedere di usare la registrazione (un file digitale) della sua
canzone, ed in tal caso pagheremmo un prezzo che sarà proporzionato all'uso che
intenderemo fare. Non avrebbe senso chiedere di comprare una canzone senza dare
indicazione dell'uso che ne dovrà essere fatto, perché non sarebbe possibile
determinarne il prezzo. Inoltre, non potremo acquistare una canzone per pochi
euro dichiarando di usarla come musichetta per la segreteria telefonica di casa,
e poi pretendere di utilizzarla invece in uno spot pubblicitario.
Bene.
Succede ESATTAMENTE la stessa cosa con la fotografia. Anche la fotografia,
proprio come la musica, è descritta e protetta dalla legge 633/41 e successive
modifiche (legge sul Diritto d'autore), e dalla Convenzione internazionale di
Berna sul Diritto d'Autore.
Anche la fotografia, esattamente come la musica, può essere fatta eseguire dal
vivo (fuor di metafora, si può chiedere ad un fotografo di realizzare su
commissione delle immagini), ed in questo caso il compenso sarà proporzionato
all'esperienza, la bravura e la fama dell'autore.
Oppure, anche in fotografia si potrà chiedere di utilizzare un'immagine già
esistente (come si utilizza una musica già esistente) pagando all'autore un
compenso che sia proporzionato all'uso che viene fatto.
5) L'entità della commessa di lavoro.
Come è abbastanza intuibile, il costo per la realizzazione di una o due
immagini la cui produzione sia isolata da altre è maggiore rispetto a quanto si
verrebbero a pagare unitariamente immagini simili, ma realizzate in un contesto
di venti o trenta riprese. Questo è un meccanismo semplice da afferrare.
Occorre mezza giornata di preparativi e lavori collaterali per realizzare una
ripresa di catalogo, ma occorrerà poco tempo in più per realizzarne una
dozzina, dato che tutte le fasi preliminari e quelle di contorno sono identiche.
Far realizzare un servizio composto di molte immagini, di conseguenza, comporta
un costo unitario per immagine anche molto differente da quello che si raggiunge
per piccoli lavori.
Anche nella cessione di diritti di utilizzo di immagini già esistenti, la
quantità consente all'agenzia o al produttore di distribuire meglio i costi
generali e, quindi, di applicare sconti interessanti.
6) La predisposizione all'elasticità
tariffaria del professionista.
Nel condurre la trattativa, subentrano anche fattori come la disponibilità
che l'autore può avere nel trovare strade di forfaittizzazione, specialmente
con clienti che ragionevolmente garantiscono fatturati continuativi e
consistenti nell'arco dell'anno.
7) L'entità degli investimenti e della
struttura dello studio.
Con già accennato, le spese vive per impiantare e gestire uno studio sono
molto consistenti; proprio questa voce può quindi influire anche in modo
marcato sui costi generali.
Tuttavia, uno studio ben attrezzato ha la possibilità di offrire livelli
qualitativi maggiori, e miglior produttività; questo, ad esempio, può
significare che un costo giornaliero più elevato si traduca in un risparmio a
consuntivo, grazie alla miglior produttività raggiunta dallo studio attrezzato
in maniera più idonea.
8) Gli anni di esperienza del
professionista.
Anche se il binomio "esperienza = capacità" non è sempre vero,
uno degli elementi che può influire sulla determinazione della tariffa è anche
l'esperienza acquisita sul campo. Con buona probabilità, un fotografo ai primi
passi si troverà ad occupare un livello professionale basilare; alla stessa
stregua, il trascorrere degli anni può offrire possibilità di evoluzione
professionale notevoli
9) Le spese legate alla dislocazione
geografica dell'attività.
Infine, vanno valutati i fattori locali: il mantenere attiva una posizione
professionale in una grande città comporta costi di gestione oggettivamente
più alti, su tutto, rispetto ai costi generali da sostenersi lavorando in una
zona decentrata; questo aspetto influisce sul prezzo finale, anche se in misura
non tanto pronunciata quanto gli altri fattori.
Puoi scaricare gratuitamente la guida
completa alle consuetudini ed usi tariffari che trovi a questa
pagina (clicca
qui).
:...::: una premessa di fondo
La prima domanda da porsi e' sul fatto che
l'immagine sia da realizzare appositamente, o se invece si tratti di acquistare
i diritti di utilizzo di una fotografia gia' esistente.
a) Se l'immagine e' ancora da realizzare, il suo costo finale comprendera' la
realizzazione ed il diritto d'uso, secondo le dinamiche descritte nella guida
completa.
b) Se l'immagine gia' esiste, si paghera' all'agenzia od al fotografo il diritto
per l'utilizzazione dell'immagine scelta.
Per essere schematici, la casistica possibile e' quindi questa:
A) Immagini ancora da realizzare (shooting +
diritti)
A.1 Immagini per l'editoria
A.2 Immagini per uso commerciale pubblicitario
A.2.1 Bassa diffusione - cataloghi -
btl
A.2.2 Alta diffusione - campagne
pubblicita'
A.3 Immagini per uso privato e personale
B) Immagini gia' esistenti (diritti d'uso)
B.1 Diritti per immagini "right managed"
B.2 Costo per immagini "royalties free"
A - se l'immagine e'
ancora da realizzare
Nel caso si debba richiedere al fotografo di realizzare un'immagine
appositamente per i propri fini, queste le possibilita':
A1) Si tratta di immagini da usarsi per l'editoria:
I compensi sono in massima parte determinati da un mercato depresso da un
offerta molto ampia, che spesso comprende apporti di operatori non
professionisti.
A2) Si tratta di immagini ad uso pubblicitario
e commerciale.
L'uso pubblicitario potra' essere di bassa diffusione (come i cataloghi, i
depliants) o di alta diffusione (campagne stampa, affissioni, cataloghi di alta
tiratura).
L'immagine verra' utilizzata per:
A.2.1) usi commerciali di bassa diffusione (Cioe': cataloghi orientativamente
sotto le 5.000 copie, pieghevoli, volantini, brossure, ecc.). Con un'ulteriore
suddivisione:
A.2.1.1) Se le immagini da realizzare sono poche (tre o quattro, ad esempio): il
prezzo viene solitamente determinato ragionando in termini di costo unitario, ad
immagine.
A 2.1.2) Se le immagini da realizzare sono molte, il prezzo viene solitamente
forfaittizzato, e quindi il criterio di partenza su cui si basa la valutazione
si fonda su un prezzo a giornata, o prezzi forfettari basati su tale criterio.
A.2.2) Usi commerciali di medio - alta od alta diffusione, che presuppongono cioe'
molti osservatori (campagne pubblicitarie, campagne stampa ed affissione,
cataloghi o stampati promozionali con tiratura orientativamente superiore alle
5.000 copie, cartelli vetrina, manifesti, eccetera). Al costo dello shooting -
cioe' dell'esecuzione delle riprese - si aggiungono i diritti di utilizzo,
eventualmente forfaittizzando il prezzo verso il basso.
A3) Si tratta di immagini ad uso esclusivamente
privato (matrimoni, cerimonie, ritratti privati): in questo caso, il prezzo
viene determinato o sulla base del tempo impiegato, o sulla base del genere di
servizio offerto (ad esempio, servizio matrimoniale di uno specifico tipo,
ritratto in studio, documentazione di cerimonia o festa, eccetera).
B - se l'immagine e' gia' stata realizzata
Nel caso in cui l'immagine sia gia' stata realizzata, il fotografo cede al
cliente un "diritto di utilizzo", e cioe' chiede un compenso
proporzionato alla diffusione che l'immagine avra'.
Se l'immagine e' ceduta ad un solo cliente alla volta, si parla di diritti d'uso
(immagini right managed), ed il costo varia in funzione dell'uso. Se, invece,
l'immagine puo' essere comprata ed usata in contemporanea da centinaia o
migliaia di clienti, il costo sara' molto inferiore, ed indipendente dall'uso
che ne verra' fatto.
..::..: capire il meccanismo dei diritti d'utilizzo
Abbiamo affrontato con un esempio dettagliato questo aspetto qualche pagina
addietro, utilizzando il parallelo fra diritti di utilizzo in campo musicale ed
in campo fotografico.
Questo elemento e' la diretta conseguenza di una dinamica di mercato ben
conosciuta in tanti altri settori: la pagina pubblicitaria di una rivista costa
di piu' se sono molte le copie vendute. I diritti percepiti dal cantante, o dal
produttore di software, aumentano in proporzione del numero di copie dei CD o
dei supporti prodotti e diffusi.
Anche in fotografia vale esattamente la stessa dinamica, prevista per legge
(legge 633/41 e Dpr 19/79).
Concretamente, le immagini realizzate per essere viste da poche persone
(cataloghi di bassa diffusione, pieghevoli, immagini per usi di documentazione
interna) costeranno meno di quelle destinate alla pubblicita'. Evidentemente, un
manifesto, una pagina pubblicitaria, un cartellone, sono realizzati per essere
viste da centinaia di migliaia, o milioni, di persone.
Inoltre, un ultimo parallelo con la musica puo'
servire per capire che differenza esista fra le immagini a diritti
"gestiti" (right managed) e le immagini senza diritti (royalties
free).
Come sappiamo, esistono raccolte musicali che possono essere comprate per essere
usate liberamente; queste musiche possono essere usate, ad esempio, per musicare
un filmato ad uso privato, od un supporto multimediale, o altro. Costano poco e,
chiaramente, possono essere usate da chiunque per qualsiasi altro scopo.
e' evidente che tali musiche saranno utilizzabili solo se non avro' la necessita'
di una colonna sonora originale, di qualita' ed identificante. Non potrei
permettermi di realizzare un film o, peggio, uno spot pubblicitario servendomi
di quella che potrebbe poi essere la stessa colonna sonora usata nel promo della
palestra di tai-chi sotto casa, o la musica di presentazione dello spettacolino
dell'oratorio, eccetera.
Stesso discorso per la fotografia: se ho bisogno che le immagini che usero' per
il mio libro, la mia copertina, la mia pubblicita', il mio manifesto, eccetera,
non siano acquistate contemporaneamente da migliaia di altri clienti che
potranno farne l'uso che vorranno (facendomi perdere in identita' e
riconoscibilita'), allora mi orientero' su immagini di cui "noleggero'"
i diritti di utilizzo con un esclusiva - magari limitata nel tempo - ma che mi
consenta di evitare che altri possano usare la stessa immagine
contemporaneamente.
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::..::. il livello professionale
Non e' possibile attendersi che i diversi
fotografi abbiano prezzi simili fra loro, dato che i singoli professionisti si
collocano sul mercato con potenzialita' personali decisamente ben diverse.
Fin dal 1991, TAU Visual ha cercato di dare un minimo di intelligibilita' e
trasparenza a questa situazione proponendo una "griglia" descrittiva
dei diversi livelli professionali.
Il mercato fotografico e' stato quindi idealmente diviso in sette livelli
professionali, di valore crescente. Ai primi livelli si collocano i
professionisti con minori possibilita', o che scelgano di lavorare nella frangia
piu' economica del mercato; ai livelli piu' elevati si collocano coloro che per
esperienza, mezzi, curriculum e capacita', possano garantire prestazioni di
maggior qualita', ovviamente ad un costo piu' elevato.
L'Associazione rileva - mediante un esame "screening" gratuito - il
livello professionale stimato di ogni singolo associato.
Tuttavia, ciascun fotografo (Socio o no) e' libero di valutare autonomamente il
livello a cui collocarsi e, conseguentemente, il "range" tariffario
entro cui muoversi.
Scopo dei Livelli non e' quello di giudicare esternamente l'operato del
fotografo, ma quello di fornire linee operative comuni, a cui accedere
spontaneamente.
...:::: elenco livelli professionali tau
visual
Capacita', possibilita' o strategie tariffarie
inferiori a quelle consuete del livello 1 sono da considerarsi fuori mercato,
improponibili all'interno di un rapporto di corretta professionalita'.
I professionisti che vendono le loro prestazioni al di sotto delle tariffe di
primo livello, con buona probabilita' rendono possibile questo
"miracolo" tariffario operando qualche scorrettezza fiscale o
gestiona-le, che permetta loro tali operazioni. e' norma di buona prudenza
valutare con attenzione le offerte stranamente "convenienti", perche'
in un'attivita' professionale e' difficile che qualcuno possa compiere miracoli
economici.
Strategie tariffarie maggiori rispetto a quelle ipotizzabili al livello 7
(peraltro, per sua natura, "aperto" verso l'alto) sono possibili, nel
caso di un ristretto numero di professionisti che, mondialmente, esulano da
qualsiasi descrizione e classificazione, rappresentando ciascuno un caso a se'
stante, non replicabile e non riportabile come esempio.
> livello 1 >>>
Professionista di capacita' sufficiente, senza particolare specializzazione
settoriale, operante a livello locale, normalmente od essenzialmente attrezzato,
orientato in linea di massima all'applicazione di tariffe economiche o
concorrenziali.
> livello 2 >>>
Professionista di capacita' sufficiente o media, in linea con la normalita' dei
servizi offerti nella sua zona, operante a livello locale esteso, senza
particolare specializzazione o con tendenziale specialita' di settore,
normalmente attrezzato, orientato all'offerta di un servizio conveniente sul
fronte dei costi, disponibile alla ricerca di soluzioni particolarmente
economiche in funzione delle esigenze del cliente.
> livello 3 >>>
Professionista di buona preparazione, con capacita' tecnica media, in linea con
la media nazionale qualitativa, attivo a livello provinciale o regionale, con un
discreto portfolio di clienti acquisiti, non disponibile alla realizzazione dei
lavori meno remunerativi, avvalentesi sporadi-camente di servizi collaterali ed
aggiuntivi.
> livello 4 >>>
Professionista di buona preparazione, con capacita' tecnica medio o medio-alta,
attivo a livello pluri-regionale o zonale, in grado di garantire un livello
tecnico ineccepibile per tutte le normali situazioni di ripresa, attrezzato in
maniera completa ed in grado di ricorrere a servizi esterni di vario genere, in
funzione della necessita' del cliente.
Orientato alla selezione dei lavori offerti, con esclusione di quelli di minor
interesse; portfolio interessante di clienti acquisiti, con al proprio attivo
almeno un lavoro di diffusione nazionale all'anno.
> livello 5 >>>
Professionista di preparazione superiore, con capacita' tecnica di livello
medio-alta od alta, in ogni caso emergente rispetto alla media della sua zona;
attivo su scala zonale o nazionale, in grado di garantire soluzioni tecniche
ineccepibili per tutte le situazioni di ripresa accettate. Normale ricorso, al
bisogno, di professionisti collaterali per la soluzione di problemi specifici.
Orientato ad una selezione dei lavori offerti, con esclusione di quelli non in
linea con il resto della produzio-ne.
Significativo portfolio acquisito, con al proprio attivo tre o piu' lavori di
diffusione nazionale all'anno.
> livello 6 >>>
Professionista di preparazione superiore, con capacita' tecnica e creativa di
alto livello, emergente nella zona e significativo in assoluto; attivo a livello
nazionale ed internazionale, operante in centri metropolitani ai maggiori
livelli professionali.
Orientato ad una severa selezione dei lavori offerti, ed alla costruzione di una
buona immagine professionale.
Significativo portfolio di clienti acquisiti, nella quasi totalita' di respiro
nazionale od internazionale.
> livello 7 >>>
Professionista di indubbia fama internazionale o mondiale, attivo direttamente o
tramite agente in almeno due Stati, operante al massimo livello professionale e
creativo.
chiarimento sul concetto di "cliente
nazionale":
Nozione di clientela nazionale ed internazionale: per "nazionale"
si intende cliente che faccia un uso delle immagini con diffusione massiva su
tutto il territorio nazionale, e per "internazionale" si intende una
struttura cliente che dia - al lavoro eseguito - una diffusione editoriale o
pubblicitaria su almeno tre differenti Stati.
Non si considera diffusione nazionale od internazionale la semplice
distribuzione fisica di depliant, pieghevoli o stampati di piccola tiratura
(sotto le 50.000 copie), ne' la semplice esecuzione di lavori in trasferta o su
territori esteri.
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